Come la sua controparte americana, Muna Abusulayman ha ospitato il talk show "Kalam Nawa'im" sul canale panarabo MBC, uno dei programmi più popolari nel mondo arabo.
Una prima, e per di più per una donna saudita, perché per lei ospitare uno spettacolo era un tabù fino ad allora.
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Si è distinta anche in altri campi, come le relazioni internazionali e gli affari, e in seguito è diventata direttore della Fondazione Al Waleed bni Talal, dove ha supervisionato progetti multimilionari di beneficenza, catastrofi naturali e promozione del dialogo con l'Occidente.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione nello status delle donne in Arabia Saudita, poiché le donne saudite hanno sempre avuto una scelta limitata nell'orientamento professionale.
Nel 2006 è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed è stata anche riconosciuta come giovane leader dal World Economic Forum; sostiene l'idea che il profilo della donna d'affari araba non sia nuovo, che sia sempre esistito e sottolinea l'importanza del "business verde", cioè che tenga conto dell'ambiente e dell'ecosistema.
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Donna di convinzione e talento, Muna Abusulayman combina brillantemente femminilità e carriera professionale con un alto livello di responsabilità. Da qualche tempo è impegnata nel settore tessile, lavorando alla sua linea di abbigliamento.
Nessun settore è al di fuori della sua portata: dall'animazione alla beneficenza, senza dimenticare il mondo degli affari, Muna Abusulayman è più che mai una donna realizzata e rappresentativa della donna araba del XXI secolo.
La condizione delle donne in Arabia ha contribuito notevolmente alla riabilitazione di Muna Abusulayman, e in questo non è una donna cattiva, e questo perché non è nemmeno una donna cattiva!